Kamilia Kard

The finalist artwork

HERbarium - Dancing with an AI, 2023.  
Website, 3D models / AR filters, HD videos
 

By Kamila Kard 
Selected by: Domenico Quaranta

HERbarium – Dancing with an AI (2023) è un progetto performativo e multimediale che combina proiezione e spettacolo dal vivo, su una coreografia originale eseguita da danzatrici e convertita in collaborazione con una intelligenza artificiale (AI) in un modello che informa sia il movimento delle performer, quanto quello delle animazioni. In altre parole, tanto le performer quanto le piante velenose modellate in 3D, adattate a uno scheletro umano che gli consente di eseguire movimenti umanoidi, traducono in danza una stessa coreografia, ricavata con una AI da una matrice umana: ma ciascuno di questi passaggi di traduzione introduce nella danza errori e sforzi di interpretazione, che producono nelle due performance simultanee (delle piante e dei performer) un margine di uncanniness, di differenza perturbante. 

Le piante velenose sono spesso state associate alla stregoneria, che se ne serviva per produrre veleni e pozioni d’amore; a sua volta, la stregoneria è da sempre associata principalmente alla donna, nel bene ma soprattutto nel male. Tecno-stregoneria, sessualizzazione e femminilità tornano spesso anche nelle personificazioni contemporanee dell’AI, dall’immaginario cinematografico che le trasfigura in vere e proprie streghe digitale ai danni dell’uomo, alle assistenti vocali, miti e rassicuranti. Partendo da questa associazione AI-donna, HERbarium racconta la relazione complessa tra umano e intelligenza artificiale, mettendo in luce il potere di seduzione, manipolazione e tecnofobia esercitato dalle AI attraverso una coreografia in cui corpi umani, piante velenose e “streghe digitali” danzano assieme. 

HERbarium - Dancing with an AI è un complesso framework di lavoro che include, oltre al momento performativo, una serie di video, filtri AR, dipinti e un sito web. Di questo complesso di artefatti, il sito web svolge la funzione di archivio / repository, presentando un erbario completo delle piante (composizioni 3D interattive di una o più piante in posizioni di danza, utilizzabili anche come filtri per la realtà aumentata) e la raccolta dei video delle 3 pozioni (Love Potion, Dream Potion e Death Potion) che costituiscono i tre atti della performance dal vivo. 

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Kamilia Kard
Kamilia Kard è un'artista e studiosa italo-ungherese nata a Milano. Ha conseguito una laurea quadriennale in Economia presso l’Università Bocconi, Milano, (2003), una laurea triennale in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera (2012), e una laurea specialistica in Net Art presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano (2014).

La sua pratica artistica nasce, quindi, prima da un ambito pittorico, per poi successivamente mutare in quello del digitale. Queste due anime sono facilmente identificabili nei suoi lavori, sia per i riferimenti storico-artistici esistenti, sia per la forte estetica denotata da colori cangianti tipici degli schermi e dalla presenza di effetti glitterati che conferiscono un appeal sensuale. I temi sono frequentemente biografici e intimistici. A volte, sfociano sull’analisi di tematiche femminili e vengono definiti, dal punto di vista cromatico, da un gusto pop e tendente al kitsch. È importante sottolineare che il digitale va inteso, in questo caso, come un grande calderone contenente gif, meme, internet, emoji, stampe. Sono tutti elementi appartenenti al mondo contemporaneo, che hanno subito un processo di normalizzazione e che sono stati traslati, in maniera sapiente, nella sfera artistica. Nel caso di Kamilia Kard, lo strumento non prevale mai sul contenuto.
Il suo lavoro si concentra sulla costruzione dell’identità nell’era di Internet e si manifesta attraverso diversi media, dalla pittura al video e gif animate, da stampe e installazioni. I suoi progetti online riflettono sulle modalità di costruzione di un’immagine, una narrazione e un’identità che si interfacci e comunichi in un contesto sia virtuale che reale. La semiotica e la fenomenologia creata intorno a questi lavori identitari sono espressione di una contemporaneità in cui la narrazione è mediata quotidianamente e abitudinariamente da diverse interfacce.
La sua ricerca esplora come l'iperconnettività e le nuove forme di comunicazione online hanno modificato e influenzato la percezione del corpo umano, così come i nostri gesti, sentimenti ed emozioni. La sua pratica spazia dai dipinti digitali ai siti web, dalle installazioni video alle sculture stampate in 3D, dalle gif animate agli ambienti virtuali interattivi.

Il suo lavoro è stato esposto a livello internazionale in musei, gallerie, spazi pubblici e sedi online. I momenti salienti includono: Careof, Milano (2021); Marsiglia, Milano (2021); Museo Pino Pascali, Polignano a Mare (2021); Galerie Odile Ouizeman, Parigi (2020); Sorbona Nouvelle, Parigi (2020); Dimora Artica, Milano (2020); Museo d'arte di Olomouc (2020); Metronomo, Modena (2018, 2019 e 2020); EP7, Parigi (2019); Victoria and Albert Museum, Londra (2018); iMAL, Bruxelles (2018); Digitalive @ REF, Roma (2018); Fotomuseum Winterthur, Svizzera (2017); Triennale di Milano (2017); Centro Cultural San Paolo (2017); La Quadriennale di Roma (2016); Museo Ludwig, Budapest (2015); Ipersalone, Miami (2015); La Biennale Sbagliata, online (2014); Museo del Novecento, Milano (2013). Ha curato il libro "Alpha Plus. Anthology of Digital Art" (Editorial Vortex 2017) e come autrice ha scritto "Arte e Social Media. Generatori di Sentimenti" (Postmediabooks, 2022).
Ha spesso tenuto conferenze sulla sua pratica e ricerca artistica. Come dottoranda in Digital
Humanities presso l'Università di Genova, ha partecipato al convegno Machine Feeling (Transmediale e Cambridge University) ed è stata Visiting Fellow presso EnsadLab, Parigi. Insegna Comunicazione Multimediale e New Media Art Aesthetic a Milano, Italia.